sabato 20 giugno 2009

Abruzzo solidale (nota di Stefania Pace)

DOPO L’ESPROPRIAZIONE DELL’EMERGENZA ARRIVA QUELLA DELLA RICOSTRUZIONE. ABRUZZO SOLIDALE, associazione costituitosi tra cittadini terremotati e non, abruzzesi e non, sta lavorando affinché il drammatico evento diventi un’occasione per impostare un nuovo modello di vita e di sviluppo dell’Aquilano, al contrario di come l’intervento del Presidente del Consiglio ha impostato, prima, la gestione dell’emergenza e adesso la fase della ricostruzione secondo un modello verticistico che non tiene conto dei bisogni dei cittadini ma punta essenzialmente a garantire se stesso attraverso una propaganda di regime, strumentalizzando il dramma delle persone per i propri scopi elettorali.
NO ALLA SPETTACOLARIZZAZIONE DEL DRAMMA
Vogliamo che siano i cittadini gli attori principali della ricostruzione e tutte le altre istituzioni, compreso gli enti locali, si facciano garanti dei loro bisogni fino a questo momento disattesi. L’unica e imprescindibile misura che il governo deve prendere e che finora non ha assicurato è la predisposizione di risorse finanziarie che coprano TOTALMENTE i costi della ricostruzione. VOGLIAMO LA COMPLETA COPERTURA FINANZIARIA PER LA RICOSTRUZIONE DI CASE, ATTIVITA’ PRODUTTIVE, SCUOLE, UNIVERSITA’ E BENI CULTURALIPER UN PIENO RICONOSCIMENTO IDENTITARIO CON IL NOSTRO TERRITORIO. La ricostruzione deve SALVAGUARDARE e TUTELARE le qualità paesaggistiche e ambientali del territorio Aquilano, unica e vera risorsa che lo sciagurato progetto C.A.S.E. sta mettendo a rischio. Proponiamo un Osservatorio sulla Ricostruzione composto da tutti comitati di base auto-organizzati che garantiscono efficienza democratica, trasparenza e partecipazione degna di un paese civile.Chiediamo CON FORZA al Presidente della Repubblica di NON apporre la propria firma al decreto 39.
Associazione Abruzzo Solidale via Caduta del Forte …Pescara

1 commento:

  1. Se pur comprensibile, non è che bloccando il provvedimento si blocchi anche quel minimo di aiuto che è in atto? Ritardando in questo modo qualsiasi altro aiuto? Una casa non è pur sempre meglio di una tenda? In Friuli molti sono stati quelli che sono rimasti per anni in tenda o nelle "canadesi". Credo che sia più veloce ed economico costruire case nuove che ristrutturare quelle distrutte, soprattutto quando sono case storiche del paese.

    Credo che sia impensabile ricostruire tutto l'abbruzzo che è crollato in brevissimo tempo, basti pensare quanto c'è voluto per costruirlo così come era. Con quali risorse? Da anni ci sono ovunque tagli economici: nella scuola, nella difesa, nella polizia, nell... Tagli che hanno portato un peggioramento graduale e sempre più evidente dei servizi.

    La questione sollevata, in un altro articolo, sul servizio di protezione civile, dovrebbero esserci maggiori dettagli. Le responsabilità ci sono e vanno cercate, anche rispetto a chi ha costruito le case e gli edifici negli anni.

    Sono, come voi, contrario alla spettacolarizzazione del dramma, sembra che i giornalisti non sappiano fare altro. Dare solo una notizia sia per loro impossibile, ma questo accade perché dietro c'è il denaro collegato all'audience.

    Quello che fate è molto giusto e va fatto, perché è il vostro territorio e sono le vostre case. Ritengo solo che vada accettato ogni più piccolo aiuto e allo stesso tempo ci si organizzi per la ricostruzione.

    Passerò sul vostro sito per leggere le novità che inserirete di volta in volta.

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